Conrad Jon Godly. Una pittura materica, nevrotica, che ricorda le pennellate di Van Gogh ma che cela in sé la tranquillità intrinseca dei paesaggi di montagna.

Opere che sono un omaggio alla natura come fonte inesauribile di ispirazione, forza e bellezza. Per comprendere il contesto in cui si muovono le opere di Conrad Jon Godly, occorre capire l’intenzione e le modalità pittoriche dell’artista. Lungi dal definirlo un cronista o un pittore paesaggista. Le sue opere nascono al chiuso del suo atelier, sono solo percezioni e sensazioni, non raffigurazioni tassativamente riconoscibili per la loro topografia. I suoi sono gesti pittorici che vacillano dall’impressionismo all’astrazione per catturare l’essenza di ciò che è, o potrebbe essere, un paesaggio su tela. Il soggetto è ridotto all’essenziale per una libertà stilistica e compositiva.

Di Claudia Palombi