Figli della rete: Wiz Khalifa Il testimone del nuovo rap.

Wiz Khalifa, all’anagrafe Cameron Jibril Thomaz, è un artista statunitense di 30 anni che fa parte di quelli che chiamiamo figli della rete. Nella fattispecie fa il musicista e bisogna essere vaghi in tal senso perché a sentire lui dovremmo credere che si tratti di un rapper.
Wiz Khalifa fa parte di una cricca di artisti americani pomposi, i nuovi rapper, che invadono le bacheche dei social network più bazzicati (in primis Instagram dove vanta 14 milioni di followers. Coincidenza: tanti quanti i milioni di dollari dichiarati nel 2017). E ci mancherebbe, è da lì che nasce: dal web.
I primi mixtapes di Wiz Khalifa appaiono nel 2004 su YouTube e avanzano nella scena musicale di Pittsuburgh a grandi falcate fino al 2006 quando pubblica il suo primo album Show and Prove registrato in studio per la Rostrum Records, preceduto dal singolo Pittsburgh Sound. Da lì in poi saranno solo successi e featuring di prestigio (vedi Young Wild & Free con Snoop Dogg e Bruno Mars, Payphone con i Maroon 5 o Sucker For Pain con l’amico Lil Wayne). Arriverà ad oggi a pubblicare 18 album e 4 colonne sonore. Nel 2015 insieme Charlie Puth lavora a See You Again, singolo tratto dal film Fast and Furious 7 in memoria di Paul Walker. Nel 2011 si aggiudica la copertina del prestigioso RollingStone per New Faces 2011.


Ma tralasciando la questione “musica” che potrebbe essere più o meno interpretata in maniera diversa da chi fa del rap la sua vocazione o semplicemente un punto fermo cui appigliarsi per tentare la risalita, quello cioè per cui è nato il rap; e tralasciando anche l’abbondante consumo, mai celato, di marijuana che pure accompagna la vita professionale e non di qualsivoglia rapper o presunto tale; Wiz Khalifa tiene saldamente fede al look del rapper americano di ogni generazione, distinguibile per l’eccentricità e l’audacia con cui si mescolano colori e tessuti.
Scrollando sul suo profilo Instagram o in qualsiasi ricerca in qualsiasi motore appare subito chiaro con chi si ha a che fare: pelle scura, fisico asciutto e longilineo coperto quasi totalmente di tatuaggi e capelli afro che si prestano perfettamente al look che sceglie per se stesso, e gli calza a pennello.
Quindi la sua galleria è una sfilata di pellicce su felpe, cascate di diamanti su oro, camicie leopardate sotto cappelli con la visiera e pellicce a torso nudo.

Testimone della rivolta della sobrietà e della formalità, stravolge ogni ordine come mamma natura Hip-Hop comanda.
Chiunque altro, di pelle bianca, avesse mai osato tanto, avrebbe certamente ottenuto il risultato contrario.

 

Vincenzo Tirittera