Frida Castelli è un genio dell’eros

Artista, fotografa e poetessa, Frida Castelli ha rotto il muro del tabù con opere voluttuose, spinte. I suoi primi disegni sono apparsi sul web solo nel 2016, mentre a non apparire è il suo volto: “nascosto” per mantenere l’anonimato, contestualizzando, in un’intervista su Picamemag, che è importante solo il suo lavoro. Più importante della sua identità. Di lei non si sa ancora nulla, men che meno della sua formazione, ma appare chiaro che abbia idee chiare e salde.

I suoi disegni sono rappresentazioni di momenti di intimità marcatamente erotici -e vagamente autobiografici-  in cui la figura femminile è sempre in primo piano. Però a scuotere è tutto il resto. Il contesto è libidinoso, in un’atmosfera di calore colante, il soggetto sembra muoversi e contorcersi dal piacere malinconico prodotto da una figura mancante, assente. A spiegarcelo sono i titoli delle opere, anch’essi densi di riferimenti, ossessione e desiderio. L’impatto per lo spettatore è forte e irresistibile.

Le sue opere (tutte in A3 e rigorosamente a mano libera, nessun ausilio di PC) sono state esposte  al Festival del Manifesto di Salsomaggiore e al Premio Auditorium Città di Isernia, generando un certo rumor.

Frida possiede un sito web, un profilo Facebook e uno Instagram omonimi.