Le opere di ricamo di Michelle Kingdom: poetici universi che esprimono la sensibilità umana.

Michelle Kingdom, artista californiana, utilizza la tradizionale arte del ricamo per trattare tematiche quanto mai quotidiane come la sessualità, le relazioni e i conflitti sentimentali.

Sebbene nella società contemporanea il ricamo venga inteso come una pratica datata, la Kingdom ne rimane affascinata e se ne serve come mezzo comunicativo utilizzando l’ago e il filo come strumenti espressivi in grado di veicolare l’intima condizione della fragilità umana.

Per quanto possa essere laborioso il processo della cucitura a mano, l’intero processo creativo è pianificato e ben strutturato: le fonti provengono spesso dalla passione nutrita nei confronti della letteratura e l’ispirazione visiva da vecchie foto di famiglia, opere d’ arte che arrivano a dare vita ad un personale ed intimo immaginario.

Le sue opere figurative raccontano storie surreali incentrate sull’ incalzare del tempo con uno spirito introspettivo e riflessivo. Ciò che l’artista vuole raffigurare è l’universalità dei malesseri psicologici andando a rappresentare gruppi di persone che altro non sono che l’una la variazione dell’altra, in questo modo palesa l’empatia con la quale gli individui dovrebbero rapportarsi tra loro, dal momento che tutti sono vittime dello stesso disagio interiore.

La sua tecnica è delicata e la scelta dei colori non è lasciata al caso: il filo rappresenta il tratto, il colore conferisce la struttura e la forma a cerchio, dovuta al tamburo da ricamo, descrive il suo campo d’azione, come la tela per un pittore.

Il lavoro surreale di Michelle Kingdom racconta verità ed illusione, aspettative e perdite, il senso di aspettativa e di alienazione. I ricami sono di piccole dimensioni ma racchiudono un esoso quantitativo di emozioni e profondità d’animo. Ognuno dei suoi pezzi raffigura scene oniriche e, talvolta minacciose, di spensieratezza nelle quali però è possibile avvertire un palpitante senso di incertezza.

I minuti protagonisti dei suoi scenari veicolano tutta la comprensione e la speranza che l’artista vorrebbe infondere nello spettatore e il filo utilizzato per tratteggiarli funge da raccordo narrativo enfatizzando, così, l’equilibrio tra la tradizione artigianale e l’attualità dei misteri della vita e dell’amore.