Scopriamo la contemporaneità della capitale visitando il M.U.Ro. nello storico quartiere del Quadraro.

La strada è il significato pratico della vita stessa. È il posto dove tutto accade, è il luogo di incontri e scontri, delle trame, è la vetrina della vita stessa. L’ evoluzione dell’uomo e della società è in itinere grazie proprio ai processi di socializzazione. C’è chi immagina le città come gigantesche gallerie nelle quali esporre le proprie opere ad un pubblico vastissimo e pubblicizzare il proprio nome esattamente come fanno i più famosi brand al mondo, i quali inventano ed acquistano spazi pubblicitari ovunque pur di spingere il proprio business.

Da questo stesso vivace spirito creativo nasce nel 2010, dalla brillante intuizione dell’artista David “Diavù” Vecchiato il Museo di Urban Art di Roma (MURo), il primo museo di Urban Art della città di Roma. Nell’area storica del quartiere Quadraro, all’incrocio tra il V e il VII Municipio del Comune di Roma, sorge un variopinto museo a cielo aperto volto a riqualificare con l’arte una zona fino a quel momento abbandonata a se stessa. L’ idea alla base di M.U.Ro. è quella di permettere che l’arte contemporanea interagisca direttamente con i cittadini, ispirandoli, responsabilizzandoli o più semplicemente rallegrandoli.

Mr. THOMS, “Il RisucchiAttore”, via Decio Mure, ottobre 2012

Il MURo – Museo di Urban Art di Roma è un progetto pubblico e gratuito, che non viene imposto ai cittadini e al territorio da amministrazioni, finanziatori o sponsor, tutte le opere sono infatti discusse con i rappresentanti dei comitati di quartiere e con gli stessi cittadini attraverso incontri in sedi pubbliche e social networks.

La tradizione, il rispetto dell’identità territoriale e la vivacità del processo creativo trovano dunque forma e spazio sui muri del quartiere incantando i passanti con più di 20 lavori differenti realizzati da note personalità dell’arte contemporanea di tutto il mondo.

Grazie anche all’ organizzazione di numerosi tour guidati per turisti e scolaresche, si rafforza l’ intento, da parte dei responsabili del progetto, di promuovere questo tipo di arte dal supporto così peculiare dimostrando che anche la capitale del Belpaese che ha dato i natali ai pilastri dell’ arte tradizionale può essere contemporanea.
Arrendiamoci dunque al fascino delle opere che hanno portato gli artisti a vivere in modo diffuso la proprio potente e irruente creatività nelle città, cerchiamo in esse un percorso, una storia, un messaggio, una strada. Quella stessa strada fonte di ispirazione e vetrina a cielo aperto del proprio sentire.