Protagonista assoluta della moda e del made in Italy, con la sua creatività, la gioia dei suoi colori, la sobrietà tutta milanese ha portato la moda italiana nel mondo. 

La stilista Maria Mandelli, detta anche Mariuccia, che tutti conoscono come Krizia, aveva 90 anni, era originaria di Bergamo ma aveva vissuto quasi sempre a Milano, dove aveva iniziato anche a lavorare nel mondo della moda. Nel 1954 aprì un piccolo laboratorio di moda assieme con un’amica. Fondò poi il suo marchio, Krizia: il nome deriva dall’ultimo dialogo incompiuto di Platone, che parlava di vanità femminile. In quel periodo la moda, che fino a quel momento si faceva soprattutto a Parigi, stava prendendo piede anche in Italia, soprattutto a Firenze. Nel 1964 Krizia fece la sua prima sfilata a Palazzo Pitti e la sua collezione ebbe un successo così grande che ricevette il premio Critica della moda, dato fino ad allora solo a Emilio Pucci.

Krizia fu uno dei primi brand a spostare la presentazione delle proprie collezioni da Firenze a Milano e a contribuire, nella seconda metà degli anni Sessanta, alla nascita di Milano come capitale della moda. Assieme a Krizia in quel periodo iniziarono a sfilare a Milano anche Walter Albini (che lavorò con Krizia per tre anni) e Missoni. Anche a Krizia si deve quindi la nascita del prêt-à-porter italiano, perché prima si facevano soprattutto vestiti per l’alta moda, molto eleganti e molto elaborati. Mariuccia Mandelli, invece, preferiva fare capi dai tagli semplici e molto portabili, che proprio per questo furono subito apprezzati dalla stampa e dai clienti. Una delle cose per cui viene sempre ricordata Krizia è l’introduzione nella moda di pantaloncini molto corti, detti anche hot pants, con i quali nel 1971 fece un’intera sfilata e vinse a Capri il Tiberio d’oro, all’epoca un premio importante per il settore. Lo stile di Krizia cominciò a diventare riconoscibile anche grazie ai materiali che utilizzava. Assieme ai tessuti tradizionali, Mandelli mescolava infatti gomma, alluminio, sughero e pelli ricercate, come quella dell’anguilla. Utilizzava molto stoffe laminate e la tecnica del plissé. La pantera era diventata il simbolo della casa e la riproponeva spesso sui vestiti che creava. Krizia diventò famosa anche per la maglieria e nel 1967 lanciò anche la linea Kriziamaglia. Nel 1980 lanciò il primo profumo, “K de Krizia”, e nel 1988 aprì anche la linea Krizia Uomo; negli anni Duemila sono nate anche la seconda linea Kriziapoi e Krizia Teen, dedicata ai vestiti per bambini e ragazzi. Nel 1986, visti i suoi risultati nella moda, fu nominata commendatore della Repubblica italiana, assieme ai colleghi Giorgio Armani, Gianni Versace, Valentino Garavani e Gianfranco Ferré, con i quali aveva reso famosa la moda italiana nel mondo.

Mandelli ha sempre disegnato da sola le collezioni di Krizia, ma negli anni Novanta si è fatta affiancare dallo stilista Greg Myler e dal 2000 si sono alternati al suo fianco giovani designer (all’epoca emergenti) come Alber Elbaz, prima che andasse da Lanvin, Hamish Morrow, Jean Paul-Knott, Gianluca Capannolo e Giambattista Valli, prima che decidesse di aprire nel 2005 la propria linea. A proposito del suo stile, Mandelli aveva detto in una recente intervista al Sole 24 Ore: «La mia donna è libera, capace di divertirsi con quello che indossa. Non ho mai avuto delle icone femminili, dei modelli. Purtroppo oggi c’è troppa tendenza a cercare approvazione, si cerca di essere trendy, ma credo che quando si cerca di esserlo si è già fuori dalla moda»

Credits : KRIZIA

Redatto da:  CLAUDIA PALOMBI