La prima apparizione pubblica della camicia bianca è al Salone di Parigi, indossata da una regina, dipinta su tela: Marie Antoinette in muslin dress.

Passata tra gli sbuffi dell’ Ottocento, arriva sino alle soglie del Novecento a rappresentare agiatezza perché indossata da chi, non lavorando, non rischia di intaccarne il candore. Ci sono poi le dive hollywodiane che intorno agli anni Quaranta la rendono una moda. Nel 1938 la Katharine Hepburn d’Incantesimo, Ava Gardner con un modello a maniche corte, ampi shorts e rossetto, poi Lauren Bacall in Key largo: camicia bianca sguardo di ghiaccio, 1948. Nei Cinquanta, tocca a Audrey Hepburn rendere iconica quella con collettino alzato e maniche arrotolate; lei è una principessa in giro per la città con Gregory Peck e sono le sue Vacanze romane. Siamo in un epoca di femminilità  vissuta al suo pieno, è in voga lo stile Pin up, shorts e curve, la camicia spesso si presenta annodata, a far risaltare il decolletée e intravedere il busto.

E così per tutti i Sessanta, mentre la camicia bianca vira verso la sua prossima destinazione, di genere androgino, quasi inconscio manifesto di femminismo. Nel 1967 Twiggy viene fotografata con un doppio petto gessato, camicia bianca e cravatta. Ma di tutte le immagini della storia della camicia bianca, il ritratto in bianco e nero di Robert Mapplethorpe, oggetto Patti Smith, la cover del suo primo album Horses, resta leggendaria: Patti diventa icona dell’androgino, l’abum decolla, la camicia bianca, così al maschile, un must. Negli Ottanta la vediamo accompagnata da Ray-ban e giacca nera, alla Blues Brothers, e la vediamo spuntare, e riprendere vita, di genere rock-retrò, addosso a Prince: in bianco d’epoca, con cascata di jabot. Per ri-tornare al genere maschile, ma di genere bollente addosso a Kim Basinger, siamo al cinema, in 9 settimane e ½, anno 1986. L’anno successivo, 1987, tocca alla pellicola Dirty Dancing creare una fila di Frances “Baby” Houseman, che amavano piuttosto annodarsi la camicia bianca sotto l’ ombelico. Anni Novanta. Quella oversize addosso a Julia Roberts in Pretty Woman, e nel 1994 quella super stylish, come Uma Thurman sa essere, con pantaloni a sigaretta e ballerine: la scena è in Pulp Fiction. Il punto di vista si fa anarchico, ed è una camicia bianca a vestire le nove top model della cover Vogue Usa; l’occasione è il centenario, il marchio dell’identico modello è Gap. Nel 2003 la camicia oversize appare su Gwyneth Paltrow che indossa frettolosamente solo quella per fuggire dalla stanza d’albergo e prepararsi un drink nella pubblicità Martini. Se la mettono con comodo, e la sfoggiano ovunque, accompagnata in ogni modo, Katie Holmes, Jennifer Aniston, Eva Mendes, Cameron Diaz, Kate Hudson e Gwen Stefani.

Avvistata sulla maggior parte delle passerelle P/E 2015 si reinventa nei tagli e nelle linee, si arricchisce di dettagli cutting edge oppure si rinnova rimanendo fedele alla sua anima e alle sue origini: confermandosi in ogni caso una tendenza e un must-have assoluto. È da sempre uno dei capi indispensabili del guardaroba: semplice, versatile ed elegante, la camicia bianca risolve ogni problema di look. Da indossare in ogni momento della giornata, dall’ufficio all’aperitivo, è un capo salvavita che non conosce limiti di stile. Per la Primavera Estate 2015 le ultime tendenze si discostano dal rigore formale con tagli ampi a metà strada tra la classica camicia maschile e una blusa morbida. Ecco qualche consiglio per interpretarla al meglio durante la bella stagione. Da abbinare in infinite varianti, è perfetta con la gonna al ginocchio, ingentilisce i jeans e diventa subito femminile se annodata in vita come vuole il trend del momento. In coppia con una gonna nera a tubino, la camicia bianca è l’ideale per il lavoro ed è pronta a trasformarsi  per la sera se accompagnata da accessori e gioielli importanti che aggiungono personalità all’ensemble. Un altro abbinamento vincente è quello con la gonna a ruota, meglio se dai toni accesi per creare un gioco di contrasti dall’effetto ricercato e updated al tempo stesso. Con blazer, pantaloni a sigaretta e tacchi altissimi sprigiona la sua natura androgina in un sofisticato ribaltamento dei ruoli che la rende intrigante anche per un’occasione serale. Infine si accosta magnificamente ai jeans, da quelli skinny a quelli maschili in stile boyfriend, è perfetta per completare il look con un tocco di eleganza.   In linea con le ultime tendenze che vedono la camicia allontanarsi dai canoni classici, Class propone un modello dal taglio moderno che richiama il fascino dei kimono orientali. Da indossare dentro i pantaloni o le gonne a vita alta per uno stile raffinato oppure fuori da pantaloni e jeans aderenti per una mise più casual, è un capo talmente versatile che si può declinare in infinite varianti creando di volta in volta un effetto diverso.

Credits : ELLE

Redatto da:  CLAUDIA PALOMBI