Nato da un vasto stabilimento industriale, questo spazio dedicato all’arte contemporanea, aperto alle più diverse discipline artistiche visive e performative.
La Pirelli Hangarbicocca sarà in scena dal 1° Novembre al 14 Gennaio 2018. Un’esposizione interattiva dove tutto ciò che è vietato fare in un museo o in una galleria d’arte diventa possibile.
Per l’a.d. di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, si tratta di una mostra “da vivere”, anche grazie alle diverse performance in programma dentro e fuori l’Hangar Bicocca.
Al Pirelli di Milano la mostra “Take Me (I’m Yours)” ideata dal francese Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist, Chiara Parisi e Roberta Tenconi, tratterà un’esperienza particolare, in cui tutto ciò che solitamente non è consentito in un museo o in una galleria d’arte diventa possibile, se non addirittura auspicabile in quella che è una sorte di mostra collettiva.
La mostra, offre un contributo non da poco tra opera d’arte e e valore, riuscendo miracolosamente a ridurla a oggetto di scambio, quindi di nessun appeal commerciale e, contemporaneamente, a irresistibile feticcio.
Nata originariamente nel 1995, alla Serpentine Gallery di Londra, la rassegna è stata riproposta a Parigi, Copenhagen, New York e Buenos Aires in diversi riadattamenti, mantenendo però salda l’idea di mostra da condividere e trasformare in fieri, con lavori da trattenere gratuitamente o scambiare con memorie personali.
L’idea nasce dal tabù che in una mostra le opere non si possono toccare, reinventando le regole del gioco. L’obiettivo quindi, è quella d affermare un’arte democratica. Lo spettato è al centro. Il così detto vero medium.
Difatti, invece di trovare i cartelli con la scritta “Non Toccare”, qui i visitatori sono invitati a interagire con le opere. Sono circa una cinquantina le installazioni di artisti internazionali, di cui 15 italiani, messe a disposizione e sulle quali è possibile intervenire, modificando, aggiungendo o addirittura rimuovendo delle parte. Ovviamente i lavori si possono indossare, usare e addirittura mangiare.
Un esempio è proprio l’opera di Boltanski “Dispersion”, dove mucchi di abiti usati sono a disposizione dello spettatore, dove gli è possibile provarlo, sceglierlo e portarlo via in una borsa di cartone disegnata dallo stesso artista e acquistabile all’ ingresso.
Questo ovviamente non è tutto perché si ha anche la possibilità di mangiare i cioccolatini di Carsten Holler con il packaging “Future” oppure i biscotti della fortuna firmati dal duo Ian Cheng e Rechel Rose; si può andare a cena con Douglas Gordon previa partecipazione alla lotteria abbinata, si può prelevare il poster di Maurizio Cattelan, a sua volta donato a lui da Alighiero Boetti, si possono usare gli stencil di Lawrence Weiner con la scritta NAU EM I ART BILONG YUMI ovvero “The art of today belongs to us”.
Ma se tutto questo fino ad ora ci appare straordinariamente folle e sicuramente una novità, come sarà la mostra gli ultimi giorni?
Una novità assoluta che rende lo spettatore partecipe dell’arte dandogli la possibilità di viverla veramente come meglio crede.
ORARIO:
Giovedì Domenica 10.00 22.00
Lunedì – Mercoledì chiuso
INDIRIZZO:
Via Chiese 2 – Milano – Lombardia
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