ROOMS 5-6-7 maggio 2017 c/0 Villa Mediterranea Via F.De Blasiis Città Sant’angelo – PE-

Tre giorni di arte, musica, buon cibo e buon vino immersi nella natura e in una suggestiva location; mostre fotografiche, house concert e live session ci accompagneranno per tre serate.
Vernissage venerdì 5 maggio alle ore 18.00
Finissage domenica 7 maggio alle ore 18.00
Orari apertura mostra
VENERDì
dalle 18.00
SABATO E DOMENICA
dalle 14.00
IN MOSTRA:

ROOM #1  Riccardo Lancia

Descrivere la figura di Riccardo Lancia (35 anni), fotografo emergente,non è cosa semplice.
La vera essenza di un’artista si comprende soprattutto dalle sue opere, osservando il lavoro di chi ha cercato di trasmettere sensazioni profonde lasciando che queste si fondessero con quelle personalissime di chi osserva, in un fluire continuo di pensieri impalpabili ed emozioni dirompenti. Lancia si accosta alla Fotografia nel 2010 per un puro caso. Scopre un hobby che forse non sapeva di avere e rimane intrappolato tra le maglie di quest’arte magica.  Decide di seguire, corsi, studiare, specializzarsi e nello stesso tempo comincia a lavorare come fotografo professionista.

In un susseguirsi di eventi e soprattutto in un crescendo di occasioni di lavoro Riccardo Lancia impone da subito una sua inconfondibile nota stilistica. Fine ritrattista, acuto osservatore, o meglio, abile “narratore” della realtà, riesce a trovare con i suoi scatti il perfetto punto d’incontro tra l’armonia delle forme e la profondità dei pensieri dell’uomo. Geometria della ” cornice” e “irregolarità” delle emozioni. Forse un inconsapevole incontro dato da un lato dalla sua formazione e dal suo vecchio lavoro, laureato in scienze motorie allena per anni squadre di calcio, pallacanestro etc. e dall’altra la sana ed affascinante bizzarria del mondo della notte, di cui è fine osservatore , fatto di locali, concerti , tavoli da gioco, personaggi sui generis, ma da cui trarre spunto ed ispirazione.

La sua formazione, i tasselli della sua vita, diventano la “regola” delle sue fotografie. Il gioco di squadra fatto dagli elementi, dalla natura, da ciò che circonda il soggetto della foto e che silenziosamente lo aiuta ad esplodere come protagonista assoluto dello scatto.  È questa la nota principale di quelle che definirei le “Donne”di Riccardo Lancia. La trasparenza del vero, la verità degli occhi, di chi non è più modella, ma veicolo di emozioni raccolte lungo il cammino e che seguendo un immaginario percorso entrano negli occhi dello spettatore per portarlo alla scoperta di stanze nascoste nell’animo umano.

ROOM #2 Serena Vittorini & Melissa Pallini – “Enlightening surfaces”

Serena Vittorini è nata a l’Aquila dove tuttora vive. Si appassiona alla fotografia già da bambina ma è dopo il conseguimento della laurea in Psicologia che decide di dedicarsi totalmente allo studio della tecnica fotografica, presso l’ISFCI (Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata). Oltre agli studi inizia a lavorare come fotografa freelance concentrandosi per lo più sulle commissioni relative alla ritrattistica e allo still life. Di pari passo alla sua carriera lavorativa evolve anche quella artistica che, dopo la nascita della passione nei confronti di alcune tecniche quali il light painting, le permette di realizzare dei progetti personali (alcuni dei quali già presentati in mostra). Attenta osservatrice della vita quotidiana, vive la fotografia come ricerca, strumento per raccontare in maniera personale i propri pensieri e i volti di chi incrocia il suo percorso. Al centro della sua opera emerge sempre l’interesse per l’individuo che alle volte viene isolato ed estrapolato dal suo contesto sociale per indirizzare l’attenzione sulle sue caratteristiche tipiche, altre invece sommerso dal grottesco ambiente circostante.

*****************

Melissa Pallini nasce a San Vito Chietino, piccolo paese della Costa dei Trabocchi. La passione per la fotografia emerge lentamente scandendo le fasi della sua vita. Inizia a usare la macchina ingenuamente, impulsivamente e senza pensare alla reale possibilità di dedicarsene completamente. Eppure qualcosa di inconsapevole si muoveva dentro di lei; si trasferisce a Siena per frequentare la facoltà di Giurisprudenza ma sperimenta una profonda inquietudine per una scelta che non avrebbe mai potuto rappresentare il suo essere. È proprio in questa fase della sua vita che segue il suo istinto e decide di studiare fotografia. Si diploma all’Istituto Superiore di Fotografia (ISFCI) di Roma, dove si appassiona allo still life ed ha modo di esporre in diversi spazi. Sfida l’imprevedibilità della vita con il controllo e la precisione di uno scatto; preferisce l’inanimato, ricerca la solitudine. Vivono in lei gli opposti come nelle sue scelte stilistiche. Ama la luce e il buio, il pulito e il disfatto, la decadenza e la bellezza.

ROOM #3 Sabrina Caramanico – “Trees”

Sabrina Caramanico è nata tra le montagne dell’Abruzzo.
A 22 anni decide di abbandonare gli studi in geologia per dedicarsi completamente alla fotografia studiandola da autodidatta. Nel 2010 è trai i finalisti al Sony World Photography Awards e nel 2013 è selezionata dall’agenzia Photo Boite per 30under30|Women Photographer|, nello stesso anno vince il Nikon Talents nella categoria ritratto.
I suoi lavori sono stati pubblicati su vari magazine come Black and White Magazine, Foto Cult e ha ricevuto diversi riconoscimenti al Black and White Spider Awards, IPA e MasterCup.
Le sue fotografie sono proiezioni di sogni che evocano atmosfere oniriche e distorte. Da sempre affascinata dal diverso e da tutto ciò che è fuori dall’ordinario.

ROOM#4 Fausta Ciammaricone – “Myself”

Cresciuta in un ambiente particolarmente stimolante da un punto di vista artistico, uno zio fotografo ed un nonno maestro di vita, Fausta si avvicina sin da bambina, partendo dai disegni sui muri, a quelle che sono le varie forme d’arte.
Frequenta il liceo artistico “G. Misticoni” a Pescara ma è grazie ad uno scambio culturale che l’ha portata a vivere un anno negli Stati Uniti che si accosta in modo attivo alla fotografia.
La prima volta in una camera oscura, il procedimento di sviluppo e stampa manuale vissuto con la sua insegnante fu ciò che le chiarì definitivamente le idee riguardo la strada che avrebbe intrapreso in futuro.
Avrebbe impresso ed espresso in quel modo la sua realtà.

Tornata in Italia per concludere gli sudi non abbandona mai la sua passione per la fotografia ed inizia a collaborare come assistente con lo zio fotografo e quindi con altri rappresentanti del campo. Si iscrive alla facoltà di lingue orientali all’università “Ca’ Foscari” di Venezia, dove si avvicina ad una cultura fino ad allora completamente sconosciuta, e ad un modo di vivere la fotografia in maniera più diretta e realistica, quella Giapponese. Scrive la sua tesi sulla differenza tra la fotografia orientale e quella occidentale, che sarà seguita da uno stage formativo presso uno studio di un fotografo molto noto nella città di Osaka.

Quindi, per la seconda volta in due anni, torna in Giappone ed è proprio durante questo periodo di 3 mesi che sviluppa il progetto fotografico sulla città asiatica che ormai sente parte importante del suo percorso personale ed artistico. Numerosi i corsi e le partecipazioni a progetti con fotografi professionisti, importante anche quella con uno studio di architettura di Roma per il quale realizza lavori non solo in diverse locations italiane ma anche estere, come a San Pietroburgo nel 2013 e di recente a Mosca.
Tornata in pianta stabile in Italia, in particolare a Pescara, organizza esposizioni e mostre sul Giappone che l’ha conquistata e stregata e collabora con l’università “Ca’ Foscari” da sempre vicina ed interessata alla società orientale.
Riguardo la sua arte e visione di essa dice:

Credo nella qualità, in tutto ciò che è fatto al massimo delle possibilità. Credo nella forza di volontà e nel voler cambiare le cose in una Italia che ora non sta dando altro che delusioni, principalmente nel campo fotografico ed artistico. Penso che, in un’epoca in cui la fotografia è quasi totalmente digitalizzata e modificata in post produzione, bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere sul perché siamo arrivati a questo punto. Dovremmo capire che la fotografia è nata per poter mostrare delle realtà oggettive, che gli occhi dei fotografi sarebbero dovuti essere gli occhi di migliaia di persone poi nella storia. E’ diventato ormai difficile perfino capire se la fotografia a noi mostrata sia il frutto di una realtà vera o di un programma di post produzione ben utilizzato. La mia fotografia va contro questo nuovo immaginario. Voglio documentare, far provare le stesse sensazioni che ho provato io nel momento dello scatto a tutti coloro che vorranno avvicinarsi ai miei lavori. Vorrei prestare i miei occhi a chi non ha la possibilità di usare i propri.

BATHROOM Mara Patricelli & Anthony Stone LIVING ROOM Collettiva fotografica “Contemporary Portraits”

C’è stato un periodo, uno di quelli in cui confondi la notte con il giorno, nel quale me la son presa con il sole perché alle sei del mattino, quando andavo a dormire, mi aggrediva infilandosi tra le fessure delle tapparelle e proiettandosi sul mio cuscino. Davo a lui la responsabilità di come certe cose mi fossero imposte: la routine, le regole e gli orari di certi uffici aperti solo la mattina, ad esempio! L’ho un po’ invidiato e un po’ odiato perché, artefice di certe dinamiche, guardava con distacco e fuggiva con estrema facilità da situazioni che io invece dovevo ‘sbolognarmi’ ed affrontare, lottando per mantenere il Mio equilibrio. (…)

IN CONCERTO :
LIVING ROOM – sabato 6 maggio
Miriam Ricordi – “Persuadimi”
GARDEN – venerdì 5 maggio
Zero Antonio Di Santo – live set, video release
FOOD & DRINK
a cura di
Babilonia
Rapino
——————————————————————————–
Per info 3298770384