Turbante Mania: strane idee per la testa. Quest’anno mai più capelli in disordine!Spesso nella stagione estiva si ha poco tempo per sistemare i propri capelli, una soluzione? Il turbante o il foulard in testa è tornato in grandissima voga.

Il turbante è un copricapo di origine orientale molto in voga tra le dive americane (Audrey Hepburn , Greta Garbo, Rita Hayworth, Grace Kally, Jackie Kennedy ). Ma oggi complici i grandi stilisti (Dolce & Gabbana, Stella Jean..), senza contare lo streetstyle, la moda di mettere un foulard in testa è tornato di moda.

Chic, glamour, trendy, sono termini tutti abbinabili alla parola foulard; un’alternativa sempre alla moda per valorizzare il proprio look, per nascondere una capigliatura in disordine, per proteggere una piega appena fatta dal parrucchiere, un modo di esprimersi, di comunicare. E poi, se abbinato ad un paio di occhiali da sole aggiunge quel tocco di classe che non guasta mai.

Ma vediamo in quanti modi è possibile legare un foulard alla testa.
Uno dei modi più usuali è quello di utilizzare il foulard come una bandana; si copre completamente la testa (stile pirata) e si annoda nella parte posteriore del capo o, se si preferisce, di lato.
Un altro modo è quello di utilizzarlo come una fascia (la scelta sul come indossarlo dipende dalla grandezza); bisogna piegarlo e farlo diventare una striscia di tessuto stretta e lunga, si poggia sulla testa e si lega alla nuca, oppure, può essere annodato ai capelli, sempre all’altezza della formando la coda di cavallo. Inoltre si può usare come fermaglio per capigliature lunghe, folte, o da domare. Accolta la ciocca di capelli o tutta la capigliatura con un elastico, si annoda il foulard alla coda di capelli ottenuta.

Non si tratta di un accessorio prettamente femminile, nel 2011 si è avuto il boom dei foulard maschili decretandolo come capo unisex.Se volete saperne di più youtube è ricco di tutorial che ci guidano su come creare un’acconciatura aggiungendo anche un nostro tocco di originalità.

 

      Tutorial : YOU TUBE

Redatto da : CLAUDIA PALOMBI