Reisha Perlmutter è un’artista newyorkese che realizza dipinti iperrealistici con pitture ad olio.

Il suo ultimo lavoro riguarda il modo in cui rapportiamo i nostri corpi ad un livello biologico e disinibito con l’ambiente circostante.
La sua infanzia, le sue esperienze e il fascino per la luce, la natura e l’acqua, influenzano profondamente la sua arte.

Nella serie “Water”, la più recente, raffigura figure femminili nude che galleggiano, nuotano e si immergono all’interno di limpide acque.
L’acqua e la luce si muovono attraverso queste immagini, sfocando la separazione tra corpo e natura. Questa ambiguità consente una profonda connessione dei nostri sensi con una consapevolezza dei nostri corpi.

Profondamente attratta dalla natura organica della vernice a olio, il modo in cui sanguina, si illumina, si muove ed esiste: è un mezzo incredibile per descrivere immagini istintive.

Ha scelto di lavorare con le immagini di donne come mezzo per esplorare le relazioni che abbiamo con i nostri corpi ed avendo la necessità di scoprire cosa sia davvero la femminilità di un corpo, al di là dell’idealismo esterno. L’acqua infatti ci permette di tornare ad una intimità primordiale con i nostri corpi. In acqua è impossibile avere un controllo dell’immagine del nostro aspetto fisico ed è dentro questa universalità che l’idealismo restrittivo della “femminilità” può disintegrarsi. Al suo posto c’è la forza dell’inclusione di tutti gli aspetti della vita, senza il rispetto dei canoni convenzionali.

Collegarsi con i nostri corpi con consapevolezza ci permette di riconoscere tutti gli aspetti della nostra fisicità: le nostre cicatrici, la nostra malattia, la nostra salute e la nostra bellezza.

Questi fattori si uniscono in una forza vitale che alimenta l’empowerment.