WILLIAM EGGLESTON. Sa di essere bravo, l’ha sempre saputo e non ha mai avuto paura a dirlo.

Osservatore attento e discreto, William Eggleston ha reso protagonisti dei suoi scatti oggetti comuni e situazioni quotidiane, esaltando la bellezza di ciò che ci circonda. Le sue fotografie sono diventate quasi opere d’arte contemporanea, tanto da essere vendute a prezzi altissimi ai più ricchi collezionisti di tutto il mondo.

L’inesauribile ispirazione per il colore e la poetica della quotidianità hanno consacrato la sua fama, che già negli anni settanta si era imposta con forza nel panorama internazionale.

Nato in una famiglia benestante del sud degli Stai Uniti nel 1939, Eggleston si iscrisse a diversi corsi universitari senza mai concluderne uno. Inizio’ a dedicarsi alla fotografia quando un amico gli regalo’ una Leica:  ispirato dal libro di Henri Cartier-Bresson Il momento decisivo, inizio’ a scattare in bianco e nero, ma furono i suoi successivi lavori a colori che cambiarono veramente il mondo della fotografia.

Nel 1967 portò alcune delle sue fotografie a colori a Jhon Szarkowsky, curatore della fotografia al MoMa di New York, e nel 1976 fu il primo artista al mondo realizzare una personale di fotografie a colori in quel museo. Da quel momento ha esposto in tutto il mondo e nel 2004 ha vinto il Getty Images Lifetime Achievement Award.

Nel 2005 e’ stato realizzato “William Eggleston in the real world”, un documentario sulla sua vita.

Il leggendario fotografo, con una passione per armi, donne, sigarette e alcool, ha rilasciato numerose interviste in cui gli è stato chiesto di analizzare il suo lavoro e di spiegare a parole il processo creativo alla base delle sue opere.

 

“le uniche fotografie che mi piacciono? Quelle che ho fatto io”

 

Ma per William Eggleston il significato del suo lavoro è proprio qui, in quello che l’osservatore vede nelle sue fotografie. Con Eggleston, le spiegazioni non servono.

Una fotografia è una fotografia, e parlarne, rispondere a domande o fornire informazioni riguardo quel preciso scatto non crede abbia mai migliorato o in qualche modo aiutato il suo lavoro. Secondo William, non avrebbe senso cercare di spiegare le sue opere. A parole per lo più. Tutto quello che c’è da sapere è in quel medesimo istante rubato. Bisognerebbe cercare di soffermarsi di più nelle opere “incomprese” cercare di percepire la loro anima.

Ed è questo quello che il maestro della fotografia cerca di trasmettere in qualche modo. E, in occasione della sua esibizione al FOAM GALLERY di Amsterdam, si potrà osservare e studiare il genio creativo di uno dei fotografi più significativi del ‘900.