Vedere una fotografia di Hugh Kretschmer è come ritrovarsi in un’allucinazione.

Nato nel 1960 a Los Angeles, Hugh Kretschmer, è figlio di un ingegnere addetto alla strumentazione fotografica nella missione spaziale Apollo. Forse proprio grazie a lui è nata la sua passione per le foto e la voglia di oltrepassare ogni limite. «Le mie immagini – spiega Kretschmer – riguardano quei desideri e quelle fantasie che vorremmo realizzare nella vita, le nostre manie e distorsioni in quanto esseri umani. Io condisco tutto solo con un tocco di capriccio e ironia».

Le immagini di Hugh Kretschmer sono fantasiose, a volte inquietanti, ma suscitano sempre e comunque stupore ed emozioni contrastanti. Il fotografo americano crea infatti insolite situazioni traendo spunto dal suo flusso di pensiero, dai suoi sogni.

Le sue immagini sono costruite in studio senza l’uso di Photoshop.

Kretscherm parte da uno schizzo che diventa l’anteprima della fotografia. In questa prima fase decide composizione, proporzioni, colori, posizione degli oggetti e dei modelli. Poi realizza un set fotografico costruendo con l’aiuto di un artigiano strani oggetti che popolano le sue foto. Infine monta le sue fotografie con la tecnica del collage. Il risultato sono immagini straordinariamente realistiche, perfette in ogni dettaglio, capaci di trarre in inganno lo spettatore. Come un esperto illusionista.

Hugh Kretschmer spiega:

«Un’idea può venirmi in mente nell’attimo più insignificante del quotidiano, ad esempio da un pezzo di carta straccia che vedo in strada o da un vestito in vetrina. Un’idea potrebbe richiedere solo qualche secondo per svilupparsi, o mesi o anni. Alcune idee che mi eccitano un giorno, il giorno dopo le ho già dimenticate, altre diventano chiare nella mia testa il mese successivo. Un’idea posso amarla o odiarla. Ma solo quando un’intuizione arriva al punto di essere effettivamente realizzata e apprezzata da me nel tempo, allora capisco che è giunto il momento di sottoporla al pubblico. Sono io il peggior critico di me stesso».