Le Mercure Galant e la nascita della mondanità

Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili del 1455 da parte di Gutenbergh, si è assistito a uno degli avvenimenti più importanti della storia, almeno dal punto di vista socio-informativo. Libri prima, opuscoli e periodici poi. L’ideazione e la conseguente espansione della stampa ha innescato una magnifica fase di sviluppo sociale che ha dato vita a una sfaccettatura, potremmo definirla un ramo dell’informazione, che ha portato a quella che oggi tutti conosciamo come “mondanità”.

Iniziava un’epoca differente da quella primitiva, un’epoca in cui l’essenziale veniva affiancato da una condotta con parametri mutevoli chiamata “moda” o storicamente “costume”; nata successivamente alla necessità umana di coprirsi e principalmente per distinguere le varie funzioni sociali amministrative, militari o religiose. Le illustrazioni, le incisioni e i disegni di moda nacquero tra la fine del quindicesimo e gli inizi del sedicesimo secolo ed erano sfogliate principalmente dalla classe media ma l’esplosione vera e propria si attuò intorno al diciannovesimo secolo quando, complice soprattutto il miglioramento delle linee di comunicazione e di trasporto, maggiore attenzione è stata attribuita alle mode straniere, agli accessori e perfino alle acconciature. La coscienza della moda era definitavamente entrata nelle case della gente aumentando il numero delle riviste dedicate ad essa.

Trasversalmente, e seppure si tratta di un meta-stereotipo, le riviste di moda ai giorni nostri sembrano interessare maggiormente il pubblico femminile confinandole all’interno di argomenti, foto e didascalie prettamente indirizzate al gentil sesso. I motivi sono da attribuirsi sostanzialmente alla verietà, o meglio alla vastità di abiti cui una donna può attingere, nonché alla predisposizione del corpo femminile ad entrare in sessi, e senza dubbio all’interesse cui le donne si abbandonano nei confronti di moda e tendenze. Non per questo non vanno citate anche le riviste per lui che però spesso sconfinano immergendosi in argomenti che non trattano di abiti o accessori ma piuttosto di lifestyle, guide su come prendersi cura del proprio corpo, sesso e motori.

Eppure, per riallacciarci insomma al titolo, la prima rivista di moda era dedicata al solo pubblico maschile e le donzelle dell’epoca hanno dovuto pazientare per ben tre lustri prima di poter giovare di quello che un giorno sarebbe stato solo affar loro. Nasce nel 1672, in Francia, a Parigi Le Mercure Galant, primo periodico settimanale destinato a un vasto pubblico, ma solo maschile e in attività fino al 1825. Fu fondato da Donneau De Visé (forse il primo opinionista della storia) con cadenza trimestrale in volumi di oltre trecento pagine in dodicesimo, trattando elogi a personalità, articoli di moda e trattati concernenti cose mondane. La testata nel 1724 mutò nome in Mercure De France ed è tutt’ora in attività come casa editrice.

Molte sono le incisioni e i disegni reperibili oggi e in tutti appare chiaro come si volesse spaziare su temi leggeri come illustrazioni, novità editoriali, nascite, matrimoni, feste, concerti, cerimonie religiose e descrizioni degli abiti che al tempo erano alla moda. Le Mercure Galant conquistò rapidamente una larga fetta di lettori che convinse l’editore a “tastare” il terreno pubblicitario, divenuto poi, come tutti sappiamo,  linfa vitale.