L’ECO DEL BOSCO personale di FRANCO MARROCCO a cura di Luigi Fiorletta e Italo Bergantini 22 aprile – 20 maggio MACA – Palazzo Tiravanti Accademia di Belle Arti di Frosinone Inaugurazione Sabato 22 Aprile 2017 – Ore 16:00

Le opere di Franco Marrocco sono un raro esempio di complessità linguistica e di ricchezza immaginativa, difficili da confinare. Il suo percorso non è infatti ascrivibile all’una o all’altra corrente con le quali si è soliti catalogare e chiudere l’arte in confini precisi. Pur privilegiando la pittura Marrocco attinge liberamente al disegno, alla fotografia, alla figurazione e all’astrazione, senza inibizioni, limiti o pregiudizi, trascorrendo anche in uno stesso dipinto da superfici pittoriche minimali e analitiche a una sovrabbondanza segnica che oserei definire barocca.

In questa mostra, progettata per due prestigiosi musei, si è voluto dare ampio spazio a tutti gli ambiti di indagine dell’artista, esponendo oltre ai grandi dipinti anche straordinari disegni, autonomi nella loro presenza e nel potente linguaggio espressivo. Musicale e suggestivo L’eco del bosco, il titolo assegnato da Franco Marrocco alla sua ultima serie di tele, indica con precisione, ma leggerezza, un elemento centrale alla prassi pittorica come anche all’intenzione espressiva dell’artista: si tratta di eco, rifrazione, riverbero, discorso indiretto della pittura che, da anni, non si riferisce più al mondo naturale ma piuttosto alla sua memoria, filtrata attraverso un secolare processo di decantazione e sublimazione che, dalla mimesis classica, discende fino all’astrazione e al surrealismo.

Marrocco ha sempre tradotto il valore complesso e l’attitudine essenziale del dipingere. Ha cercato di svuotare l’immagine fino allo scheletro portante, ai muscoli significativi, ad una pelle coi colori del cielo: pochissimi elementi per mettere in scena le tracce del suo sistema interiore. Un processo in cui s’intrecciano rarefazioni nebulose, scivolamenti liquidi, fessure solide, sempre alla ricerca di una grammatica autonoma che traduca, con misura e sensatezza, gli alfabeti cromatici dell’autore. Il naturalismo di Marrocco è esclusivamente pittorico (alla maniera delle “finestre” di Rothko). Tuttavia, ciò che appare, ciò che si vede ha una netta corrispondenza, un “correlativo oggettivo”, avrebbe detto T. S. Eliot, con quelle che oggi si chiamano pratiche multimediali

fonte: comunicato stampa Aba Frosinone