La vita è un viaggio non è solo il titolo di un celebre romanzo, ma è pura realtà. Lo sanno bene Angela e Paolo, una coppia di novelli sposi che hanno deciso di abbandonare tutto – una vita monotona, un lavoro sicuro, familiari e amici – per immergersi in una straordinaria, quanto coraggiosa, avventura: un viaggio a tempo indeterminato. Così, dopo mesi di preparativi, sono partiti alla volta dell’Asia, alla scoperta di luoghi meravigliosi e culture tutte da scoprire. Ma attenti a non scambiarla per vacanza! La loro è proprio un’avventura vissuta alla giornata con tanto di zaino in spalla e budget limitato. Quotidianamente condividono la loro esperienza sul blog Beyond the Trip e sui vari canali social, in cui dispensano consigli ai futuri viaggiatori del domani che intendono intraprendere un viaggio simile. Incuriosita -ma anche affascinata- dalla loro avventura, ho voluto scambiare quattro chiacchiere con loro per saperne di più, dall’itinerario al come prepararsi prima di intraprendere un viaggio a tempo indeterminato.

 Angela e Paolo, la vostra è senza dubbio una scelta coraggiosa. Cosa vi ha portato ad abbandonare tutto ed immergervi in questa meravigliosa avventura?

La decisione che abbiamo preso parte da molto lontano, probabilmente da quando 9 anni fa abbiamo deciso di andare ad abitare in Scozia. Lì abbiamo fatto un’esperienza incredibile durata due anni, ci siamo adattati a un posto diverso e abbiamo lavorato. Ma soprattutto abbiamo conosciuto persone provenienti da ogni angolo del globo e siamo rimasti a bocca aperta ascoltando storie di viaggi e avventure in giro per il mondo. Incuriositi, abbiamo cominciato anche noi a varcare i confini dell’Europa e, in qualche anno, abbiamo visitato quasi tutti i continenti. Siamo tornati in Italia, ma la voglia di viaggiare e di scoprire è aumentata sempre di più così come l’insoddisfazione verso la nostra vita “normale” da pendolari. Poi ci siamo sposati , ad aprile 2017,  e il nostro viaggio di nozze zaino in spalla in Ecuador e Perù è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un mese di viaggio, un mese di pura libertà al cospetto della meraviglia del mondo. E così abbiamo detto basta. Abbiamo fatto conti, programmi, pensato e ripensato a come mettere insieme i pezzi. Infine siamo partiti con i nostri zaini!

In quanto tempo avete programmato il vostro viaggio?

È stato un processo abbastanza lungo durato circa 7 mesi. Lasciare tutto quello che si è costruito in tanti anni di sacrifici non è facile, ci sono molte questioni pratiche da sistemare (casa, macchina, lavoro) oltre a quelle affettive. E poi noi abbiamo voluto fare di questo viaggio un qualcosa di più, documentandolo giorno per giorno on line sui social e sul nostro blog (N.B. beyondthetrip.net). Quindi abbiamo dedicato molto tempo proprio alla creazione del progetto “Beyond the Trip – Viaggio a Tempo Indeterminato”.

C’è stato un attimo di riluttanza appena prima della partenza?

Non so se possiamo definirla riluttanza, ma sicuramente gli attimi prima della partenza sono stati piuttosto difficili. La decisione era presa, ma i dubbi e le incertezze rimanevano: cosa faremo? Ci stancheremo? Vorremo tornare subito? La parte difficile poi è stata salutare le famiglie e gli amici più cari, sapendo che la quotidianità con loro ci sarebbe mancata. E infine la casa. Quando ci siamo trovati a mettere in una scatola tutto quello che avevamo costruito con i nostri sacrifici degli ultimi anni, ci ha messo a dura prova. Ora però tutto va a gonfie vele, stiamo vivendo un sogno e riusciamo ad essere vicini ai nostri cari grazie a internet che ci rende la vita davvero semplice.

Quanti e quali paesi comprende il vostro itinerario?

Siamo partiti dalla Malesia e ora siamo in Birmania. In programma ci sono Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Indonesia, Filippine e Giappone. Non è una lista definitiva, anche perché il nostro sogno sarebbe continuare in centro e Sud America.

Cosa vi ha più colpito fino ad ora?

La Malesia è un paese pazzesco, dove la modernità – una modernità imbarazzante – riesce a convivere con la tradizione. La Birmania, invece, è totalmente un altro mondo. Qui siamo stati catapultati in un’altra epoca e quello che ci ha colpito di più in assoluto è il sorriso genuino e sincero delle persone.

In merito alla vostra esperienza, ci sapreste dire quali sono le difficoltà maggiori che un viaggiatore incontra durante un viaggio zaino in spalla e a tempo indeterminato?

Viaggiare a tempo indeterminato non è facile. Innanzitutto perché non abbiamo un budget illimitato ma molto basso: 10 euro al giorno a testa. Questo vuol dire che ogni giorno siamo alla ricerca della soluzione migliore per mangiare, dormire e spostarci, spesso rinunciando ad alcune comodità. Se per fare un percorso in taxi ci vogliono 3 ore, a noi è capitato di prendere un treno che ce ne ha messe 19, oppure stare ad aspettare quasi tutta la notte un bus pubblico. O ancora, specialmente nei posti più turistici, ci siamo accontentati di una cena a base di riso piuttosto che di pesce. A volte può essere stancante, ma è l’unico prezzo da pagare per viaggiare a lungo termine e onestamente lo facciamo più che volentieri!

Che consigli dareste a chi intende intraprendere un viaggio come il vostro?

Di non farsi bloccare dai se e dai ma. Ci siamo passati anche noi, sappiamo cosa vuol dire. Ci siamo inventati anche noi tante scuse – soldi, lavoro, responsabilità varie – prima di prendere questa decisione. E, indovinate un po’, nel nostro caso era tutto superabile! Quindi lasciatevi andare e seguite i vostri sogni, sempre. Perché abbiamo solo una vita.

Cosa non deve assolutamente mancare all’interno dello zaino di un viaggiatore?

In realtà la domanda è: cosa togliere dallo zaino? Il consiglio è: viaggiate leggeri! Uno zaino pesante non sarà certamente di aiuto quando sarete stanchi in cima ad una montagna, 50 litri bastano e avanzano per portare tutto il necessario. Praticamente ovunque si trovano lavanderie, noi per esempio non abbiamo ancora usato tutte le magliette che abbiamo portato!

Ultima domanda: ma il vostro è davvero un viaggio a tempo indeterminato?

Domanda difficile, quando siamo partiti ci siamo detti che avremmo smesso di pensare al futuro e che da quel giorno in poi avremmo solo pensato al presente. Il fatto che sia a tempo indeterminato indica che non c’è una scadenza, che non abbiamo un giorno fissato per il nostro ritorno e un ritorno non è escluso a priori. Di sicuro c’è che oggi siamo davvero felici, come non ci siamo sentiti mai prima!