Con l’avvento dell’Età Moderna e la brusca interruzione delle frivolezze stilistiche dell’aristocrazia, il testimone dell’originalità estetica passa agli abitanti della “Bohemia” , i bohemien.Un territorio idealizzato: Montmatre (Parigi), Soho (Londra), Greenwich Village (New York), caffetterie dei campus americani, che diventerà la casa di ogni ribelle, un rifugio per ogni portatore sano di immaginazione, fantasia e individualismo.

Una lunga storia che ha inizio con un errore di valutazione geografica ai primi dell’Ottocento, in Francia. Di loro non si sapeva granché, a parte che venivano da un punto imprecisato dell’Est Europa, la Bohemia, da qui bohémiens. Passò nel linguaggio comune a indicare i giovani parigini che anteponevano la propria visione della vita ad ogni altra cosa, perseguendo l’arte a tutti i costi. Vite frugali ai limiti della povertà, illuminate dal “sacro fuoco” dell’arte e dall’illusione di liberarsi dalle costrizioni della società.
Questi pionieri dello stile di vita alternativo, musicisti, pittori, modelle, scrittori diventarono famosi nel 1851 quando lo scrittore Henry Murger dà alle stampe le Scenes de la vie de Boheme, stabilendo insieme all’opera di Puccini un cliché associato alla cultura occidentale. I bohémien, visionari e ribelli, membri della famiglia del Romanticismo, esibiscono attraverso l’abbigliamento la propria incompatibilità e indisponibilità nei confronti dell’omologazione. Colletto slacciato, rifiuto della cravatta; scarpe consumate e impolverate, capelli spettinati e barba incolta; accessori esotici come foulard, orecchini e altri segni inequivocabili di curiosità per altre culture. Un Dandy misto di mistificazione, stoicismo, originalità e una voglia di demolire i tabù sperimentando stili di vita agli antipodi dei codici e della morale dei padri. Lo scenario della vita bohémien si svolge tra salotti, soffitte e bar parigini; ed è proprio in uno di quest’ultimi, il cafè Momus, che troviamo artisti e letterati sorseggiare assenzio, il verde liquore che li accompagna nella ricerca delle più profonde ispirazioni. Charles Baudelaire, Gustave Flaubert, Henri Gautier, Henri de Toulouse-Lautrec, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, Edgar Degas furono solo alcuni nomi dei più celebri bohémien, ma come ben si sa, protagoniste di questo scenario parigino furono anche alcune note cortigiane che assunsero il ruolo di muse.
Il fenomeno non è limitato alla Parigi del 1800, ma è un’inclinazione dell’animo che appartiene a tutte quelle persone dal genio tormentato e ribelle. Lo stile bohémien ha avuto moltissime altre coniugazioni all’interno di movimenti letterari, artistici e di controcultura che hanno fatto parte della storia, per citare un esempio la beat generation. Un’ulteriore sfumatura, che riguarda più precisamente l’ambito vestimentario, è stato l’affermarsi dello stile boho-chic. Con questo termine si definisce uno stile di moda femminile, in cui confluiscono vari elementi della cultura bohémien ed hippy: gonne lunghe, gilet di pelliccia, cardigan larghi, tuniche ricamate, stivali morbidi portati con quel tanto di nonchalance irridente verso modelli estetici codificati. La particolarità è data dalla quantità di accessori che comprendere bracciali, occhiali da sole, collane, cinture, orecchini, perle o gioielli, fasce, fasce .
Mixando varie texture e stoffe, il look bohémien, scarmigliato e chic, secondo H&M è il non plus ultra per le giornate più bollenti e le lunghe, calde notti d’estate. Delicatezze che combinano tessuti pallidi e trasparenti per creare un look etereo ed onirico. Le fantasie a fiori indistinti rappresentano il tipo di capo neutro per l’estate, da sovrapporre e contrapporre alle paillettes, con l’aggiunta nel mix di stampe bohémien che ne esaltano l’insieme, rendendolo perfetto per gli spiriti liberi dell’era moderna. La nuova donna bohémien di Anna Sui è una donna scanzonata, un po’ hippie, che ama dare nell’occhio con eleganza…ispirazione un po’ folk-floreale, con motivi a farfalla Art Nouveau e grafiche geometriche, una donna giocosa, seducente, romantica, bohémien. Con Ralph Lauren lunghe gonne floreali galleggianti, guanti senza dita in pizzo e stivali in stile vintage che aiutano ad esprimere lo stile di vita senza restrizioni.
Diane Von Furstenberg ha reso omaggio ad ‘un vagabondo glamour’ che veste di stampe optical. Disinvoltura chic fatta di vestiti avvolgenti, tuniche e top, galleggianti chiffon e borse in cavallino e pelliccia stampata. Disegni disinibiti e colori saturi caratterizzano la stravaganza del marchio Etro da sempre o famoso per la sua ricerca di stoffe particolari, per la cura delle stampe e per la grande abilità nel mescolare tessuti preziosi. Quindi l’abbigliamento del bohémien contemporaneo è un gioco di contrasti cool che sdrammatizzano l’elegante con dettagli presi dalla quotidianità. Il segreto per avere un perfetto stile bohémien è seguire il proprio stile senza far riferimento a nessun modello in particolare mescolando gli stili e osando con gli abbinamenti.

Liberi anche nel modo di vestire, come nella celebre “Bohemian Rhapsody” di Freddie Mercury dove la  rapsodia (Rhapsody) è una particolare struttura musicale che unisce più stili in unica composizione, ha un carattere libero, variegato, senza schema fisso.

Credits : VOGUE

Redatto da:  CLAUDIA PALOMBI