Luna Rosati nasce a Belo Horizonte in Brasile nel 1991, e dal suo paese natio, porta in Italia il suo sorriso solare e la sua grande creatività.

Artista nell’anima e truccatrice di professione, ha lavorato con nomi importanti del mondo dello spettacolo e del teatro. L’ultimo lavoro all’Opera di Firenze si è concluso da poco e mentre si prepara alla prossima grande esperienza, ha dedicato un po’ del suo tempo per rispondere a qualche domanda.

Cominciamo dall’inizio, cosa ti ha portato a diventare una truccatrice?

<<Ho da sempre avuto la passione per il make-up, l’arte in generale, mi ricordo che durante il liceo i pomeriggi li passavo a truccarmi invece che studiare. Finito il liceo avevo due opzioni, andare a lavorare o frequentare l’università, non avevo neanche per un momento contemplato la possibilità di frequentare un’accademia di trucco. È stato grazie a mia cugina, che mi ha proposto e spinto verso quella che sarebbe stata la mia scelta finale, che ho avuto il coraggio di intraprendere questo mestiere.>>

Che percorso di studi hai seguito per diventare una make up artist? E dove?

<<Ho frequentato l’accedemia Art on Stage, guidata da Elisa Calcinari e Paolo Pinna. Inizialmente (per sondare il terreno) ho fatto un corso di beauty makeup della durata di 4 mesi, e l’anno seguente ho frequentato il corso annuale.>>

Qual è stato il tuo primo lavoro come truccatrice?

<<Uno dei primissimi lavori che ho fatto e che mi ha colpito molto è stato ad un festival di Halloween che si chiama Mosterland. Stavo ancora frequentando l’accademia e mi ricordo di essere stata molto nervosa per quel lavoro che consisteva nel truccare chi avrebbe partecipato al festival. Non sapevamo quante persone sarebbero venute e dovevamo essere molto veloci. Nonostante il nervosismo e la difficoltà iniziale, è stato uno dei primi lavori che mi è rimasto nel cuore e mi ha fatto amare ancora di più quello che faccio ancora adesso.>>

Possiamo quindi affermare che questo lavoro ti abbia confermato che fossi sulla strada giusta?

<<Assolutamente sì! Sin dal corso di beauty mi chiedevo se avessi fatto la scelta giusta e se ce l’avrei fatta a portare avanti questa professione e riuscire a fare questo lavoro, che all’epoca mi sembrava difficilissimo e terrificante, mi ha dato la spinta e la conferma che cercavo alle mie domande.>>

Qual è l’aspetto più difficile della tua professione?

Per me l’aspetto più difficile è stato, sopratutto con le spose, quello di accontentare il cliente. Mi è capitato diverse volte di avere a che fare con clienti che hanno in mente un tipo di trucco che però non sempre va bene per i loro lineamenti. Per me una cosa fondamentale quando trucco una sposa ad esempio, è quella di valorizzare la bellezza naturale della persona, quindi trovare i colori e il tipo di trucco che possano sposarsi bene con il tipo di viso e accentuarne la bellezza; diventa difficile fare questo però quando la cliente si fossilizza su un’idea senza lasciare spazio ad eventuali cambiamenti. Questo è frustrante e rende il mio lavoro difficile.>>

So che hai lavorato con persone famose del mondo dello spettacolo, come la talentuosissima Lorella Cuccarini, ma lavorare con personalità di spicco del mondo dello spettacolo com’è?

<<Ho avuto la fortuna di lavorare con persone sempre molto cordiali, comprensive che mi hanno messa subito a mio agio. Ho un bellissimo ricordo del tour passato insieme al cast di Rapunzel il musical nel quale mi occupavo del trucco e parrucco di madre Gothel, interpretata da Lorella Cuccarini. Quando mi hanno proposto questo lavoro ero molto preoccupata di lavorare insieme a Lorella, ma già dal primo giorno lei è stata di una gentilezza e dolcezza incredibili e mi ha insegnato molto durante i mesi di tournée. >>

Qual è l’ambiente lavorativo nel quale ti senti più a tuo agio come artista? Preferisci il teatro, i set fotografici, i servizi privati o altro?

<<Ultimamente ho avuto l’opportunità di lavorare a teatro, oltre che durante il tour di Rapunzel, trascorrendo alcuni mesi a Firenze lavorando al teatro del Maggio Musicale Fiorentino seguendo due opere: il Nabucco e il Faust. Il teatro mi ha sempre affascinato e poter lavorare dietro le quinte per me è una grande conquista e soddisfazione!

Oltre al teatro , lavorando in alcune sfilate e shooting fotografici, ho capito che la moda è un’altra mia grande passione e vorrei continuare a lavorare in questo campo, lasciando ovviante un po’ di spazio per il teatro!>>

Hai mai pensato di intraprendere, in un futuro, la carriera di docente per formare nuovi talenti del settore?

<<Per adesso non ci ho ancora pensato. Ho ancora tantissimo da imparare e da studiare – afferma umilmente -, ma mai dire mai, in futuro, dopo aver acquisito un bel po di esperienza potrei pensare di intraprendere la strada dell’insegnamento!>>

Siamo certi che saresti una grande insegnante.

Per concludere, che consiglio ti sentiresti di dare a tutti coloro che vogliono cominciare questa professione?

<<Il mio consiglio è: non arrendetevi al primo ostacolo! È un mondo difficile e il cammino non sempre è in discesa, armatevi di pazienza (con voi stesse e sopratutto con gli altri) e di fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità, e se sbagliate ricordatevi che TUTTI sbagliano e a volte sono gli sbagli che ti fanno imparare le cose più importanti!>>

di Marika Fanciullacci