David LaChapelle. Dopo il Diluvio: mostra fotografica al Palazzo delle Esposizioni dal 30 aprile al 13 settembre 2015.
Roma è stata una città fondamentale nella carriera artistica di LaChapelle. Nel 2006 infatti, durante un soggiorno nella Capitale ha occasione di visitare privatamente la Cappella Sistina; la sua sensibilità artistica è scossa dalla bellezza e dalla potenza dell’arte romana che danno il definitivo impulso alla necessità di dare una svolta alla sua produzione. Fino ad allora LaChapelle ha preferito fotografare per pagine di riviste di moda e per cataloghi senza testi. L’obiettivo non è mai stato fermarsi alla mera illustrazione, ma raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile e portare la lettura dell’opera sul piano dello shock emotivo.
La mostra è concentrata sui lavori realizzati dall’artista a partire dal 2006, anno di produzione della monumentale serie intitolata “The Deluge”, che segna un punto di svolta profonda nel lavoro di David LaChapelle. Con la realizzazione di “The Deluge”, ispirato al grande affresco michelangiolesco della Cappella Sistina, torna a concepire un lavoro con lo scopo di esporlo in una galleria d’arte o in un museo, opere non commissionate e non destinate alle pagine di una rivista di moda o a una campagna pubblicitaria. Dopo The Deluge, la produzione del fotografo americano si volge verso altre direzioni estetiche e concettuali. Il segnale più evidente del cambiamento è la scomparsa dai lavori seriali della presenza umana: i modelli viventi che in tutti i lavori precedenti hanno avuto una parte centrale nella composizione del set e nel messaggio incarnato dall’immagine, spariscono. Le serie Car Crash, Negative Currencies, Hearth Laughs in Flowers, Gas Stations, Land Scape, fino alla più recente Aristocracy, seguono questa nuova scelta formale: LaChapelle cancella clamorosamente la carne, elemento caratterizzante della sua arte. È nel solco di questa svolta che si inserisce “Dopo il diluvio“, a cura di Gianni Mercurio, a Palazzo delle Esposizioni a Roma, dal 30 aprile al 13 settembre 2015. Più di cento scatti e opere in mostra a testimoniare la Kehre dell’eclettico artista di Fairfield,definito “il Fellini della fotografia“. Affascinato fin da bambino dall’umanità che promana dal “Diluvio” di Michelangelo, LaChapelle traspone l’escatologia cristiana “in una scena congelata che parla di naufragio e salvezza“, scrive il curatore, “costruisce un set da colossal dove uomini e donne, giovani, vecchi, bambini si aggrappano ai relitti di un mondo che affonda tra le sue stesse insegne“. Così intorno a loro i simboli dell’establishment internazionale crollano templi consacrati al vuoto, la realtà si dissolve sotto gli occhi del genere umano che assiste al tracollo.
Per permettere al pubblico di conoscere le “origini” del lavoro di LaChapelle degli anni precedenti a The Deluge, è stata esposta una selezione di opere che comprende ritratti di celebrità del mondo della musica, della moda e del cinema, scene con tocchi surrealisti basati su temi religiosi, citazioni di grandi opere della storia dell’arte e del cinema; una produzione segnata dalla saturazione cromatica e dal movimento, con cui il fotografo americano ha raggiunto la propria riconoscibile cifra estetica ed ha influenzato molti artisti delle generazioni successive.
Credits: DAVID LACHAPELLE
Redatto da: CLAUDIA PALOMBI
Leave A Comment