LA BAMBINA CHE AVEVA MANGIATO UNA NUVOLA GRANDE COME LA TOUR EIFFEL di Romain Puèrtolas
Descrizione: Leon, un controllore di volo dell’aeroporto di Orly, entra da un anziano barbiere per farsi tagliare i capelli e gli racconta una vicenda bizzarra: la storia di una giovane postina che il giorno dell’eruzione di un vulcano islandese, che ha riempito i cieli d’Europa di una nube di ceneri bloccando tutti i voli, è arrivata alla sua torre di controllo in bikini, chiedendo il permesso di prendere il volo dalle piste. Cioè di volare lei stessa, non sopra a un aereo, per raggiungere in un ospedale di Marrakech la bambina malata che aveva appena adottato. Anche il barbiere si ricorda quel giorno: è quando l’aereo su cui viaggiava suo fratello è caduto a causa della nube: vi furono centosessantadue morti. E ricorda pure la notizia folle di Providence Dupois, la donna che ha volato e di cui hanno parlato tutti i giornali. Cosi, Leon comincia a raccontargli tutta la storia dall’inizio.
Considerato un “Piccolo Principe” al femminile che ci insegna come l’importante sia ciò in cui si crede. L’amore mette le ali ed è proprio il caso di dirlo. Niente e nessuno possono infatti fermare una mamma (anche se improvvisata) che vuole raggiungere la figlia quando ha bisogno di lei.

MELODY di Sharon M. Draper
Descrizione: Melody è l’alunna più intelligente della scuola. Però nessuno lo sa. Quasi tutti – compresi i suoi insegnanti e i medici – ritengono che lei non abbia alcuna capacità di apprendimento, e fino a oggi le sue giornate a scuola sono state scandite da noiosissime ripetizioni dell’alfabeto. Cose da prima elementare. Se solo lei potesse parlare, se solo potesse dire che cosa pensa e che cosa sa… Ma non può. Perché Melody non può parlare. Non può camminare. Non può scrivere. Melody sente scoppiare la propria voce dentro la sua testa: questo bisogno di comunicare la farà impazzire, ne è certa. Finché un giorno non scopre qualcosa che le permetterà di esprimersi. Dopo undici anni, finalmente Melody avrà una voce.
Una storia piena di dolore e speranza, che racconta, con ironia e coraggio il punto di vista di questa grande ma giovane donna. Un romanzo che trasmetterà emozioni vere e forti e che farà capire la forza d’animo per affrontare la disabilità e i pregiudizi che la accompagnano.

LA MISURA DELLA FELICITA’ di Gabrielle Zevin
Descrizione: Dalla tragica morte della moglie, A. J. Fikry è diventato un uomo scostante e scorbutico, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (e pure quelli che non vende) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di abbassare i prezzi. Anche per gli agenti di vendita è ormai un interlocutore a dir poco difficile. Ma tutto cambia una sera come tante, quando, rientrando in libreria, A. J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia. Al collo ha appuntato un biglietto scritto dalla madre: questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e sorprendendo tutti i suoi conoscenti), A. J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri, per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine all’interno e, grazie a lei, A. J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio. Trovando infine la forza per aprirsi a un nuovo, inatteso amore.
Un romanzo delizioso e con citazioni letterarie. Un concentrato di ottimismo e un inno all’amore per i libri e per la letteratura. Un romanzo semplice ma dalle mille emozioni. Attimi di gioia e sorrisi descritti come veri fanno spazio durante le notti grigie del protagonista. Un libro coinvolgente dall’inizio alla fine.

Redatto da:  STEFANY BARBERIS