A Londra, dal 14 marzo al 2 agosto 2015, arriva “Savage Beauty” la mostra omaggio allo stilista eccentrico e genio creativo di Alexander McQueen.

Il Victoria & Albert Museum mette in scena il genio di Alexander McQueen. Destinata a passere alla storia con oltre 70mila biglietti già venduti in prevendita: presenta oltre 200 costumi e accessori realizzati dal 1999 al 2010, trenta dei quali prestati da privati e collezionisti come Katy England e Annabelle Neilson, nonché pezzi della collezione Isabella Blow e della Maison Givenchy. Un vero viaggio nella mente del visionario designer britannico, nelle sue suggestioni, ossessioni, ispirazioni. La straordinaria mostra è l’unica retrospettiva dedicata al fantasioso stilista, un uomo che influenzò abilmente la sartorialità, oltrepassando i limiti dell’arte, della moda e della tecnologia. Inizialmente, la mostra fu realizzata dal Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, per poi essere ampliata e modificata per l’arrivo a Londra. Cercando di cogliere i momenti della sua carriera, l’esposizione è divisa in sezioni che trasmettono l’essenza delle  sfilate nel corso degli anni. Utilizzando tecniche teatrali, ologrammi 3D e filmati questa esposizione risulta rivoluzionaria, appariscente e fantasiosa. Texture esclusive e colori impressi, capaci di scatenare emozioni e accendere la propria creatività. Le sue creazioni sono architettoniche, gli abiti hanno qualcosa di fiabesco e stupefacente. I lavori sono presentati in un allestimento di grande teatralità, con luci che li sottolineano con enfasi. L’esposizione è concepita come un viaggio nei temi fondamentali di McQueen, quelli che hanno fondato il suo gusto, ne hanno connotato il lavoro e l’hanno portato alla ribalta mondiale come uno dei creatori più abili e intelligenti della sua generazione. Il primo di questi temi è proprio Londra, epicentro della creatività di McQueen con la sua storia, i musei e  scena off. Nella stanza Romantic Nationalism, dove passa la traccia di Barry London, si entra in un mondo fatato, fatto di piume e cristalli rossi, di complementi di ispirazione militare e, ovviamente, nell’immancabile tartan, che da sempre ha contraddistinto lo stile della casa di moda, oggi diretta da Sarah Burton. In un’altra stanza sono stati esposti ben 120 abiti e accessori appesi al soffitto e intervallati da video proiettati su 27 schermi, per esprimere la maestosità dell’eclettico stilista. E ancora, il gusto gotico di derivazione vittoriana; McQueen ha riferimenti storici di vasta portata ma principalmente ancorati al XIX secolo: “C’è qualcosa di Edgar Allan Poe” ha detto una volta a proposito del proprio lavoro, qualcosa di profondamente malinconico. E poi ancora il gusto del primitivismo, il naturalismo e la collaborazione con altri creatori, come Philip Treacy e Shaun Leaune. E infine il culmine raggiunto con l’ultima collezione L’Atlantide di Platone, la visione ispirata alle creature del mare con le celebri e favolistiche calzature ‘Armadillo’.

La curatrice Claire Wilcox a tal proposito ha dichiarato: “Quella di Alexander McQueen è un’arte che i pochi sapranno replicare. Con la sua nobile irriverenza ha saputo creare show inimitabili, portando sulle passerelle un ideale di stravaganza che non ha mai perso di vista il senso dello stile: la forza di un’espressione personale portata oltre ogni limit”’.

L’esposizione porta anche una traccia della capacità del made in Italy di dare sostegno alle visioni più estrose della contemporaneità. Bonaveri ha collaborato per sviluppare una serie di manichini capaci di esaltare le opere in mostra.

Credits :  ALEXANDER MCQUENN VICTORIA ED ALBERT MUSEUM BONAVERI

Redatto da:  CLAUDIA PALOMBI