Interpretare più che disegnare, perché allo studio Scrimshaw Tattoo è importante offrire qualcosa in più al proprio cliente.
Scrimshaw Tattoo è lo studio di tatuaggi di Serena Caponera e si trova a Frosinone in via America Latina. Uno studio anticonformista in cui valorizzare le idee e le persone rientra nelle priorità; un posto in cui i clienti possono affidarsi totalmente ai tatuatori perché questi amano quello che fanno.
Un ambiente in cui le idee vengono prese in considerazione e rielaborate alla maniera Scrimshaw, per poi essere tradotte in linee e colori. Sempre tenendo conto dei desideri del cliente e, anzi, offrendo di più.
Abbiamo incontrato Serena e le abbiamo chiesto come si fa a realizzare un sogno: dallo stile alle influenze artistiche; dalle indicazioni sull’approccio da adottare se si vuole intraprendere questo percorso.
Quando hai iniziato ad interessarti di tatuaggi?
Prima di diventare tatuatrice volevo essere una tatuata. L‘interesse non è nato per caso o dettato dalle scuole che ho fatto, ma da un amore viscerale che provo per questo lavoro, infatti ho iniziato molto tardi rispetto alla media, perché di fondo sono una persona insicura, per cui la decisione di cominciare a tatuare è stata lunga e sofferta, ma presa con il cuore andando contro tutti e tutto e forse è proprio questo che mi spinge: dimostrare a me stessa che ciò che ho scelto di diventare è l’esatta immagine di quello che voglio essere.
Scrimshaw Tattoo. Un luogo che profuma di inchiostro e creatività. Com’è nato?
Lo Scrimshaw Tattoo è nato da un sogno mio e di mio marito, non volevamo uno studio come gli altri ma una casa dei tatuatori, qualcosa che raccoglie idee che nessuno vede e crede nelle persone in cui nessuno crede. Siamo degli outsider e difendiamo questo stato: o ci ami o ci odi, non ci sono vie di mezzo. Noi non facciamo mai quello che dice il cliente, ma cerchiamo di offrire qualcosa di più. Il tatuatore non è un esecutore ma una persona con un‘anima e tante idee, se scegli lo Scrimshaw è perché ti piace quello che facciamo e non perché facciamo quello che piace agli altri.
Parlami del tuo stile e delle tue influenze artistiche.
Più che stile lo definirei un’ interpretazione: di natura sono un persona impulsiva in tutto ciò che faccio e da qui viene lo Sketch style. Quando tatuo, però, divento metodica e precisa e da qui viene l’etching o per dirlo in italiano Stile Acquaforte, che io amo chiamare sketching. Non ha una influenza vera e propria perché rappresenta in un certo modo la mia duplice natura, né ha fonti di ispirazione particolari: lo stile con cui realizzo il tatuaggio è solo un mezzo, è il linguaggio che uso che caratterizza i miei lavori. Inoltre cerco di inserire sempre dei simboli nascosti, o metafore, che rappresentino la storia o il soggetto che il mio cliente desidera.
Esegui solo lavori nel tuo stile o cerchi di soddisfare idee del cliente anche se non ti rispecchiano come artista?
Realizzo solo pezzi nel mio stile perché sono dell’opinione che ogni tatuatore deve avere il proprio mondo ed essere riconosciuto per quello che fa.
C’è un luogo del corpo su cui preferisci lavorare?
No non sono cosi fiscale, l’importante è far capire al cliente che il tatuaggio più bello del mondo messo nel posto sbagliato diventa il tatuaggio più brutto del mondo. Sono dell’idea che ogni opera ha il suo posto sul corpo e deve sposarsi con quest’ultima.
Quanto tempo dedichi al disegno e alla creazione di tuoi pezzi ?
Tanto tempo. Nell’arco di un mese non realizzo molti tatuaggi, perchè ogni pezzo è unico e di proprietà di chi lo porta addosso, sono onesta non disegno mai di getto come riescono altri miei colleghi, preferisco sempre prendermi il mio tempo per disegnare e studiare un pezzo; fare ricerche, provarlo e riprovarlo, scartando sempre i primi due disegni che faccio per poi scegliere il terzo o il quarto, mi fa sentire più sicura quando poi presento il lavoro finito al cliente.
Cosa diresti a chi vuol intraprendere la strada per diventare tatuatrice ?
Bella domanda, io forse sono l’esempio sbagliato e anche l’ultima che può dare consigli perché tatuo da tre anni e sono completamente autodidatta, però ti rispondo con una frase di un mio caro amico tatuatore che fa questo mestiere da 20 anni e tatua in tutto il mondo: “ saper fare bene due spaghetti a casa non fa di noi uno chef professionista “ .
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