Forse il nome Annie Erin Clark non vi dirà nulla, ma la ragazza – nel mondo della musica – di strada ne ha fatta. Dapprima come membro di alcune band, e poi, a partire dal 2006 ha intrapreso la carriera da solista.

Oggi è un’affermata cantautrice e compositrice, nota al grande pubblico non come Annie, ma come St. Vincent. Un personaggio eclettico, così come il suo stile musicale, in cui confluiscono diverse anime dal pop rock all’indie rock, dal cabaret jazz al baroque rock. Lei, classe 1982, conta anche importanti collaborazioni: da David Byrne ai Nirvana. Ebbene sì, in occasione dell’ingresso della band – fondata da Kurt Cobain nel 1987 – nella Rock and Roll Hall of Fame, furono quattro le donne scelte per prendere il posto dell’indiscusso leader dei Nirvana.

E fu così che, per questa reunion d’eccellenza – tenutasi nel 2014, a 20 anni esatti dalla morte dello stesso Cobain – Dave Grohl, Pat Smear e Krist Novoselic decisero di affidarsi alle voci di quattro donne d’eccezione: Joan Jett, Kim Gordon, Lorde e lei, St. Vincent. Una performance straordinaria da parte della giovane cantautrice statunitense che, oltre ad essere un’affermata polistrumentista, ad un anno dall’esibizione con i mitici Nirvana, vinse il suo primo Grammy – per la categoria: The best alternative music album – con l’album intitolato St. Vincent.

Uno spirito libero, anzi, come lei stessa si è più volte definita: fluido. Uno spirito liquido che non ha confini. Che non conosce limiti. E che non si pone alcun tipo di limitazione, sia in fatto di genere che di identità sessuale. E proprio lei che sfugge ad ogni categoria – un po’ come la sua musica sperimentale ed alternativa – ben presto sarà alle prese con un nuovo progetto: non musicale ma cinematografico! Appenderà li microfono al chiodo – solo temporaneamente- per diventare regista del suo primo lungometraggio.

Annie, che in passato aveva debuttato al Sundance Film Festival con il corto intitolato Birthday Party, ora ha una nuova missione: dirigere il rifacimento di un grande classico della letteratura e del grande schermo. Quale? Il ritratto di Dorian Gray. La neo regista è, infatti, pronta a stupire tutti con il suo personale adattamento di quello, che, molti considerano, tra i più noti romanzi di Oscar Wild. Come? Dirigendo – da dietro la macchina da presa – un protagonista tutto al femminile.

Proprio così, Dorian Gray sarà una donna! E per chi, invece, fosse appassionato di gossip sicuramente avrà riconosciuto la giovane cantautrice dell’Oklahoma come ex – fiamma della famosa modella Cara Delevigne e, successivamente, dell’attrice Kristen Stewart.