Intervista a Strueia

  1. Sappiamo leggendo le tue precedenti interviste chi è Strueia, ma chi è Andrea?

Andrea è quelloche lavora e paga le bollette, che fa una vita di merda. Strueia è quello che consola un po’ Andrea, no?

  1. Il video della canzone “Il Mondo” è stato realizzato trasformando un tubo di Pringles dal costo di 2.50 € in un caleidoscopio. Si tratta di un’analogia con la tua musica, mille sfaccettature che non si identificano in uno schema prestabilito? Ribadire quindi un concept di “casalinghità homemade”?

Si anche, siamo partiti un po’ da quell’idea lì. Ci piaceva che il video mostrasse più facce della stanza e quindi erano anche più facce del significato della canzone. L’idea iniziale era quella di fare un video con tante immagini, poi invece ci è venuta l’idea del caleidoscopio che era più forte come rappresentazione.

  1. fuori di casa mia io non ho idea di che cosa ci sia” sono versi di “La fine di un idiota”, cosa c’è, musicalmente, fuori Morolo e la provincia di Frosinone? Cosa vuol dire nascere musicista qui e che rapporto hai con la tua terra , Morolo, per l’appunto ? E perché il richiamo a quest’album?

Che cosa c’è? Ci sono un sacco di cose interessanti. Specialmente negli ultimi anni si è creata un po’ di più la scena, sono emersi molti più gruppi in confronto a quando ho iniziato, per esempio dieci anni fa. Poi non so che differenza ci sia tra la provincia ed un posto come Roma. Che vuoi sapere come viviamo il fatto di suonare in provincia? E’ difficile perché non posso fare paragoni, perché fuori vado sempre come membro esterno, però sembra che ultimamente stiano emergendo molti più giovani qua. Importanti sono anche le cose che gravitano intorno al VDSS Recording Studio, che è lo studio che è a Morolo, che è anche un’etichetta che si chiama Miacameretta Records. Stanno facendo belle cose, soprattutto vedo che adesso i gruppi della zona suonano molto di più in giro, cioè suonano fuori da Frosinone, quindi penso che stia venendo fuori una bella cosa; forse anche grazie ad Internet, che si creano più contatti. Poi non lo so, forse per carattere, un pò come emerge dalla casalinghità, io non la vivo in maniera attiva, mi piace suonare ma non è che partecipo.

  1. From the Appartamento to Eternity” strizza l’occhio a “From here to eternity”; la copertina di “Morolo” a “Nebraska” di Springsteen, si tratta di un elogio come fecero i The Clash con “London Colling” verso Elvis o a cosa è dovuto?

No, il primo disco era perché l’avevo registrato tutto a casa e volevo un titolo che ne descrivesse l’ambiente in cui lo stavo registrando. Poi, tutti i titoli più belli come “canzoni dell’appartamento” li aveva presi Morgan e poi in quel periodo stavo ascoltando quel disco, mi piacciono le citazioni un po’ con le dovute distanze come le fa Tarantino, le prende da lontano e le fa sue. La stessa cosa in “Nebraska” di Bruce Springsteen , una cosa che mi faceva un pò ridere che c’era scritto Morolo.

 

  1. Quali sono i tuoi progetti futuri? Il primo disco era concepito all’interno di una stanza, il secondo nella tua città natale, ed il terzo?

Sto registrando adesso un disco nuovo, da pochissimo prodotto da Filippo Strang di VDSS Morolo, non so quando uscirà perché abbiamo iniziato da poco e sta prendendo ancora forma. Avevo in mente una specie di trilogia ipotetica perché nel primo disco ero a casa “From the Appartamento to Eternity”, nel secondo uscivo di casa, ero a Morolo, e questo qua in teoria sono uscito fuori, qualcosa del genere, però è iniziato da poco. Un disco non segue le orme dell’altro, è una trilogia ideale, un poco come Claudio Caligari che era partito idealmente da Accattone che non era suo, ma di Pasolini, ed ha continuato con Amore Tossico ed ora con Non essere cattivo.

di Claudia Palombi 

photo: Riccardo Lancia