Non è una mostra di moda e sulla moda quella che dal 12 luglio e fino al 25 ottobre si tiene alla Galleria Borghese di Roma dedicata a “Azzedine Alaia. Couture/Sculpture” ma una vera esposizione sulla scultura perchè tali sono gli abiti dello stilista franco-tunisino famoso oltre che per la sua indubbia bravura anche per la sua riservatezza e gentilezza.

Lo stilista, di origini tunisine ma parigino d’adozione, da sempre disegna e crea abiti modellati sul corpo delle donne, non a caso Alaïa ha studiato scultura alla Scuole di Belle Arti di Tunisi. Dalla fine degli anni ’50, dopo essere stato assistente di Christian Dior, Guy Laroche e Thierry Mugler, Alaïa apre il suo piccolo atelier sperimentando nuove forme e stili, vestendo dive come Greta Garbo e Naomi Campbell. Nella cornice della Galleria Borghese le creazioni dello stilista saranno alternate alle opere di Bernini, Canova e Caravaggio. Tra gli abiti esposti anche alcune delle icone della ‘soft Sculpture’ di Alaïa, come l’abito viola realizzato per l’amica Grace Jones, e lo storico ‘Bandage dress‘ del 1984.

Con questa mostra la Galleria Borghese di Roma intende proseguire il progetto espositivo che pone la scultura di epoche diverse, di materiali diversi e di artisti di diverse epoche a confronto con la collezione di “statue” della Villa che è, per antonomasia, la casa della scultura. Femminilità, seduzione ed eleganza. Sono da sempre le caratteristiche della moda disegnata da Azzedine Alaïa. Le sue creazioni hanno la capacità di avvolgere il tessuto intorno al corpo delle donne, come se non esistessero peso né gravità. La mostra ha lo scopo di esibire l’idea di “scultura morbida” nel contesto dei pezzi nella collezione permanente del museo, dove ogni artista presente nella galleria ha considerato il corpo degno di celebrazione, plasmando l’argilla o scolpendo il marmo per rivelare il corpo maschile e femminile, come Alaïa ha fatto con la sua sartoria.  Chiamare scultore lo stilista Azzedine Alaïa non è improprio davvero. Azzedine Alaïa lavora con i tessuti come un materiale da plasmare, usando le forbici come uno scalpello, avvolgendo e abbracciando il corpo femminile con i capi di abbigliamento come una seconda pelle scolpita. Noto anche per cucire gli abiti direttamente sul corpo delle donne per ottenere la misura più perfetta, Alaïa, si è descritto come un bâtisseur, un costruttore. Nel suo piccolo atelier ha sfornato una splendida varietà di moda caratterizzata da precisione e controllo, utilizzando materiali delicati come Lycra, jersey di seta, pelle e pelle scamosciata. La sua tavolozza predilige sempre nero, bianco e colori tenui. “Non penso molto all’eleganza in sé quando creo i miei abiti, ma al corpo delle donne. Questo per me è quel che conta davvero”. Così lo stilista Azzedine Alaïa, celebra la mostra che irrompe nella casa della scultura romana, ma lo fa in maniera rispettosa, riverente.

Credits : AZZEDINE ALAIA

Redatto da:  CLAUDIA PALOMBI