Rimasto solo, l’unico ed ultimo couturier a sfilare a Roma Renato Balestra naviga sul suo blu come un ultimo capitano di un’Alta Moda capitolina ormai estinta.

Il blu è  il colore che di solito associamo allo spirito, è una componente fondamentale  non solo come mezzo espressivo e indispensabile mezzo di comunicazione, ma anche per le sue profonde implicazioni simboliche. Partendo in ordine cronologico dalla storia dell’arte  il blu è il colore del silenzio, della tranquillità, della spiritualità e della sacralità; associato alla Vergine Maria e utilizzato nei cieli di Giotto.  Gli impressionisti  non utilizzavano il nero per le ombre ma tonalità di blu e verde. Infatti Renoir diceva: “Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’Impressionismo”.  Andiamo avanti con il periodo blu di Picasso, fino alle Avanguardie con il Der Blaue Reiter” (Il cavaliere azzurro) formato da Vasilij Kandinskij, Franz Marc, Paul Klee, August Macke che daranno poi vita all’Astrattismo. Il blu lo ritroviamo nella sua visione spirituale anche in Mondrian e in Klein che ne registra una propria tonalità, un blu oltremare intenso, luminoso e avvolgente che definì “l’espressione più perfetta del blu”.

Un profondo legame quello del blu con l’arte figurativa che viene traslato anche sulla moda. Magico, intramontabile e fonte di ispirazione,il Blu Balestra è il protagonista assoluto della collezione Fall Winter 2016-2017 presentata ad Altaroma Altamoda. Renato Balestra dedica tutta la sfilata a tutte le varie tonalità del blu, con una attenzione particolare al suo, il Blu Balestra, simbolo della Maison, un legame talmente viscerale che spiega il titolo della collezione “BLU AMORE MIO”. “Credo di aver avuto sempre una predilezione per questo colore, fin da piccolo. Se mia madre mi chiedeva di scegliere tra cinque cromie diverse, sceglievo il blu. Poi quella particolare sfumatura di azzurro, tra l’iris e il fiordaliso, che mi piace molto perché secondo me dona a tutte, bionde e brune, siete stati voi giornalisti ad indicarla come blu Balestra. Così è diventato il colore simbolo della mia maison”, spiega il Maestro.

Tessuti fluidi e leggeri con un effetto lucido ed opaco che creano dei fantastici effetti di luce ed ombra. Abiti dal grande impatto visivo grazie all’utilizzo di un plissè che crea un effetto di madreperla.  Eleganti, sontuosi ma anche sensuali e sexy: le trasparenze rendono interessanti anche i modelli più sofisticati con la novità di un ricamo che crea dei disegni a “catena”. Novità anche nella pelle di pitone sottolineata da ricami preziosi che rende sinuosa la silhouette dritta, lineare. Alcuni abiti da gran sera sono abbinati a giubbotti in taffetà trapuntato con cristalli Swarovsky della stessa tonalità. La sposa regale e sontuosa, ha un ampio mantello di organza ricamato con fiori perlacei, per finire la collezione come in un immaginario fiabesco. La fiaba che si unisce alla sacralità, donne dagli ampli mantelli di un blu cobalto che ricordano la Madonna del Diadema Blu di Raffaello Sanzio e Gian Francesco Penni. Un manto protettivo per l’ultimo coututier di Roma.

Redatto da: CLAUDIA PALOMBI