Nessuna differenza. Nessuna distinzione. John Lewis – proprietario di uno dei più grandi magazzini britannici – dice addio alle etichette tradizionali. Saranno i più piccoli a scegliere, secondo il proprio gusto e la propria indole, cosa indossare.

Chi l’ha detto che le femminucce preferiscono il rosa, e i maschietti il celeste?

Tutti devono avere libertà di scelta. Anche i bambini. Ed è così che la nota catena di department store di John Lewis ha messo in atto una vera e propria rivoluzione nel mondo del Childrenswear. Ogni capo di abbigliamento – da 0 fino a 14 anni – presenterà una nuova etichetta. Più politically correct. O meglio, gender neutral.

Ebbene si, che si tratti di pantaloni, t-shirt, gonne o altro, ogni indumento presenterà una nuova etichetta con su scritto “Boys&Girls”, o “Girls&Boys”. Caroline Bettis – Responsabile del abbigliamento bambini di John Lewis – ha precisato: “Non vogliamo rafforzare gli stereotipi di genere all’interno delle nostre collezioni di John Lewis, ma vogliamo offrire una maggiore scelta e varietà ai nostri clienti, cosi che genitore o figlio possa scegliere quello che preferisce indossare“.

 

Una scelta ponderata o una strategia di marketing? Sta di fatto che la notizia del superamento della storica separazione tra gli abiti per bambini e bambine, ha fatto subito il giro del mondo. La nuova direttiva, estesa a tutti gli store della catena di John Lewis, ha immediatamente incontrato l’approvazione e l’appoggio del gruppo “Let Clothes Be Clothes” (Lasciate che i vestiti siano vestiti), che ha dichiarato: “Una maglietta dovrebbe essere solo una maglietta – non una maglietta solo per le ragazze o solo per i ragazzi ”. 

Non solo abiti ma anche giocattoli! E infatti, ancor prima di Lewis, anche un’altra multinazionale britannica – quella di Marks & Spencer – decise di cambiare, in perfetto stile gender neutral, le etichette dei propri giocattoli, alleggerendole così da qualsiasi riferimento sessista.

E, non si è dovuto attendere molto, prima che anche una veterana come la Mattel – in collaborazione con Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino – ponesse, sotto una luce diversa, il giocattolo più desiderato dalle bambine: la Barbie. Era il 2015 quando, tra i protagonisti dello spot di Barbie Moschino in edizione limitata, è comparso per la prima volta anche un bambino.

Per me è stato naturale avere nella pubblicità un bambino che gioca con la Barbie così come le bambine. Sono emozionato dal fatto che tutto questo abbia dato inizio a una discussione sulla neutralità di genere nei giocattoli. Credo che dovremmo lasciare che i bambini giochino felici perché dopotutto giocare è il lavoro dell’infanzia”, ha dichiarato J. Scott.