120 abiti dal tema “arte, moda e storia” che prendono forma in quella passerella futuristica che Alessandro Michele ha creato per la Milano Fashion Week.

Il 22 febbraio, durante la Settimana della moda di Milano, è stata presentata la collezione autunno inverno 2017/2018 di Gucci disegnata dal direttore creativo Alessandro Michele, che ha rinnovato il marchio facendolo diventare uno dei più apprezzati ed interessanti della moda di oggi.

La collezione presentata “ il giardino dell’alchimista” – così intitolata dallo stilista – è la prima proposta nella nuova sede di Gucci in Via Mecenate, un ex- fabbrica di aerei dell’azienda Caproni, costruita nel 1915.

Alessandro Michele ha riscontrato un ottimo successo. Accuratissimo il lavoro di ricerca e sviluppo della collezione, dall’ispirazione, allo storia e all’arte del passato che si traduce in accostamenti, spesso accozzaglie, imprevedibili ma che si armonizzano perfettamente.

Non sono mancati i fiori, gli animali – il serpente che si morde la coda, aironi, farfalle, tigri, api – i colori pastello, i pizzi, i tulles, le paillettes.

I modelli erano tantissimi: 120 ma gli stili e i personaggi storici a cui si ispiravano erano ancora di più.

Da Gengis Khan che indossava una vestaglia lunga fino al pavimento con ornamenti cineseggianti, con una sciarpa a righe e un cappello di lana col pompon.

Al punk con jeans strappati su un body ricoperto di cristalli e una canotta bianca.

Fino ad un educato vestitino a trapezio che arriva a metà polpaccio con un collettino bianco e cristalli ricamati con quel richiamo di Elisabetta II.

Un’abitué dell’Opera dell’epoca vittoriana con gonna di velluto nero sotto un top con maniche sempre di velluto, scampanate e riccamente ornate.

Fino ad arrivare alla zingara che indossava un vestito di 14 colori, con lustrini e paillettes e una rosa alla vita.

Opere d’arte in movimento, periodi storici contrastanti, colori, paillettes e chi più ne ha più ne metta.

Abiti che presi singolarmente sicuramente davano un’idea di costume più che di abiti da collezione.

Ma nulla da dire a riguardo visto che ancora oggi a distanza della sua prima collezione Gucci del gennaio del 2015 è riuscito a espandere la  moda dando modo di farsi raccontare da sé. Come vere opere d’arte.

Di Stefany Barberis