Allora le cose stanno così T2 va commentato ancora tiepido. E questa già non è un ottima premessa.

Una fotografia spettacolare, forse troppo. Colori freddi e per niente saturi rispetto al “mostro” precedente, non che un sequel debba essere paragonato al suo papà in maniera indiscutibile ma quel fil rouge è decisamente di un rosa pallido.
La scelta “fredda” rende volutamente insopportabile la malinconia a tratti melancolica per i continui richiami. Scelta voluta, certo. Discutibile? Anche.
Ma era così che doveva arrivare.

La scelta della musica invece è inattaccabile, non da battito in extrasistole, senza nominare nulla, ma i clash mi hanno tenuto per un secondo il sedere incollato alla poltrona che stavo per mollare. L’infarto però è scampato. È carente su una cosa: i monologhi Rentoniani, quelli dovuti ad una spettatrice trainspotting/media come me.
Dunque, è ben fatto è indiscutibile,anche la sua parte moscia ed a tratti da commediola lo è.

Ah,gli attori?
Sono troppo oramai, ma questo era inevitabile. Detto ciò merita una nuova visione,in un ambiente protetto magari. Credo di aver chiuso un capito della mia vita ieri sera.
Non sono delusa, ma.
Mio caro Boyle chooseLife.

di Vania Isabelli